Grande partecipazione per il 60° anniversario, presenti i vertici nazionali dell'associazione
Un percorso lungo 60 anni, quello compiuto da Federfarma Catania, che sabato sera, nell’auditorium del monastero dei Benedettini, ha festeggiato l’importante traguardo alla presenza delle autorità, dei vertici nazionali, regionali e provinciali di categoria e dei titolari delle 274 farmacie della provincia. Un’occasione per fare il punto sulla strada fatta in 60 anni e sull’attuale “stato di salute” delle farmacie, ma anche per porre le premesse e confrontarsi su quella che deve essere la farmacia del futuro, intesa come luogo privilegiato per la salute e il benessere, e sempre più intimamente connessa con il servizio sanitario nazionale, anche alla luce del recente decreto del 2 ottobre scorso, che porta in farmacia una serie di servizi al cittadino.
Dopo il benvenuto del segretario provinciale Salvatore Buda, sono state ripercorse, in un video emozionale, le tappe salienti dell’evoluzione delle farmacie etnee: dagli inizi del secolo scorso ad oggi, dall’uso dei mortai in pietra ai moderni sistemi computerizzati di distribuzione del farmaco ed elaborazione delle ricette.
Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, nel suo saluto augurale, ha voluto sottolineare il binomio tra i monumenti etnei e le farmacie storiche, perché "entrambi – ha detto – contribuiscono a formare il patrimonio irrinunciabile della nostra città". Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Sanità in Regione, ha ricordato le tante battaglie in Commissione a sostegno delle farmacie, che vivono un momento particolarmente delicato, ma che rappresentano un punto di riferimento importante per la sanità pubblica. Mentre il segretario nazionale della Fofi (federazione ordine farmacisti italiani) Maurizio Pace ha evidenziato il ruolo delle farmacie, che rappresentano un presidio di salute sul territorio. Il presidente dell’ordine dei farmacisti di Catania Giovanni Puglisi, infine, nel suo saluto ha ricordato la strada fatta, in 60 anni, dai farmacisti e da tutto il mondo della farmacia.
Un cammino su cui si è soffermato il presidente di Federfarma Catania, Gioacchino Nicolosi, nella sua relazione. "In questi anni – ha detto Nicolosi - abbiamo cercato di traghettare la farmacia dai primi approcci dell’informatica all’ingresso dei sistemi integrati. Da un modello di farmacia chiusa in se stessa ad una farmacia con le porte di vetro, per consentire ai colleghi di vedere le cose fatte dalla categoria e per la categoria. Ma anche per mostrare all’esterno tutte le iniziative avviate per promuovere la salute. Questo doppio canale di trasparenza, verso i colleghi e verso i cittadini, è possibile perché, nell’universo della sanità pubblica, la farmaceutica è l’unica voce di spesa perfettamente trasparente e distintamente assegnata.
Proprio ai cittadini – ha proseguito Nicolosi - in particolare delle fasce più deboli della popolazione, Federfarma Catania ha sempre dedicato grande attenzione; da un lato portando avanti iniziative di carattere solidaristico, dall’altro con una serie di attività legate alle problematiche di un contesto socioculturale in costante evoluzione. In questi anni di cambiamenti epocali, abbiamo cercato di adeguare l’immagine della farmacia alle aspettative di salute del cittadino e alla crescente richiesta di benessere, che si accompagna all’innalzamento dell’età media. Abbiamo cercato di stare al passo con i tempi e di evolverci, mantenendo sempre le nostre radici, l’attaccamento alla professione, lo spirito di servizio nei confronti del cittadino. Sono nate così delle iniziative specifiche rivolte al territorio e focalizzate sulle principali problematiche emerse proprio dal contatto quotidiano con gli utenti in farmacia. Abbiamo cercato di dare una risposta per ogni esigenza; sono stati stampati dei vademecum multilingue per i turisti e delle brochure per sostenere le campagne di informazione e sensibilizzazione. Questo materiale è stato distribuito gratuitamente in farmacia e molto richiesto da parte degli utenti, com’è successo fino ai giorni scorsi con l’ultima brochure, quella sull’influenza A, la cui tiratura è stata esaurita in brevissimo tempo. Oltre a stampare e distribuire vademecum e brochure, per primi in Italia, siamo usciti dalla farmacia e abbiamo fatto tappa nelle principali piazze con un gazebo attrezzato, per mostrare ancora una volta che il farmacista va incontro alla gente, anche nei luoghi di vita e di lavoro. In un certo senso – ha aggiunto il presidente di Federfarma Catania - è stata una piccola rivoluzione copernicana, mai prima d’ora il farmacista era uscito fuori dal confine naturale della sua professione: la farmacia. Abbiamo rinsaldato i legami con enti ed istituzioni attraverso la stipula di una serie di protocolli d’intesa, tra cui quello con il comune di Catania, con l’Asp, con l’ospedale Gravina di Caltagirone ed è in dirittura d’arrivo un protocollo d’intesa anche con il Dipartimento regionale della protezione civile, per l’inserimento delle farmacie nella rete della stessa protezione civile. Infine – ha concluso Nicolosi - ma non ultima, la formazione, a cui in questi anni, anche in collaborazione con l’Università e con l’ordine professionale, abbiamo cercato di dare un’impronta legata alle esigenze della farmacia, con uno sguardo attento alle istanze di salute e di benessere".
Dopo la relazione del presidente di Federfarma Catania, c’è stato spazio per un dibattito a cui hanno preso parte il presidente di Federfarma Nazionale Annarosa Racca, il presidente di Federfarma Regionale Biagio Gallo, il direttore generale dell’Asp Giuseppe Calaciura e il preside della facoltà di Farmacia Giuseppe Ronsisvalle. Il dibattito, moderato dalla direttrice di Telecolor Michela Giuffrida, è stato incentrato sul ruolo della farmacia, ma anche sui rapporti con il territorio e sulle principali problematiche derivanti dal piano di rientro della sanità regionale. "Con il ministero del Welfare abbiamo fatto un grande lavoro - ha detto Racca – per cercare di far capire che tagliare sulla farmaceutica non è utile né ai cittadini né allo Stato. Bisogna cercare i risparmi altrove. Per quanto mi riguarda l’obiettivo che mi sono posta è riportare tutti i farmaci in farmacia". Alla Racca ha fatto eco il presidente regionale di Federfarma Biagio Gallo "I farmaci del Pht (i cosiddetti salvavita) ci sono stati espropriati. Il piano di rientro attuato in Sicilia è tra i più stringenti rispetto a quelli delle altre regioni in rosso. Non ci stancheremo mai di dire che ogni taglio deve essere concordato con la categoria, anche se a questo governo va il merito di avere aperto uno spiraglio per il dialogo". Oltre che sui tagli alla farmaceutica e sui ritardi nei pagamenti alle farmacie, gran parte del dibattito è stato incentrato sulla distribuzione diretta, effettuata a Catania attraverso i 10 centri dell’Asp, anziché come in passato attraverso le 274 farmacie. Un punto su cui il direttore dell’Asp Giuseppe Calaciura, si è detto disposto ad aprire un tavolo di confronto con Federfarma per trovare soluzioni che non penalizzino nessuno. "Da medico di famiglia – ha detto Calaciura – ritengo che la sanità territoriale si fondi sulle farmacie, sui medici di famiglia e sui pediatri di libera scelta. E non voglio penalizzare nessuna di queste tre categorie così importanti, perciò cercherò di trovare soluzioni per risolvere il problema della distribuzione diretta, come quello dei ritardi nei pagamenti". Quanto alla prenotazione delle visite specialistiche in farmacia, già avviata con successo a Caltagirone grazie ad un protocollo d’intesa tra Federfarma e l’ospedale Gravina, Calaciura ha detto che "il modello potrebbe essere esteso all’intera provincia, anche perché il Gravina ormai fa parte dell’Asp".
Il preside della facoltà di farmacia Giuseppe Ronsisvalle, invece, ha posto l’accento sulla formazione della categoria e sulle difficoltà dovute al fatto che, "mentre la professione medica è uguale in tutta Europa, per la professione di farmacista non è così". La conclusione del dibattito è stata affidata al presidente provinciale Gioacchino Nicolosi, che ha tracciato le linee guida della farmacia del futuro "sempre più attenta ai bisogni del cittadino, più tecnologica, più sicura e che sia un modello di riferimento e un centro di salute. Dal canto nostro, dobbiamo avere la capacità di dimostrare che siamo una categoria compatta e di incidere sui processi decisionali per garantire maggiori servizi ai cittadini".
Dopo il dibattito, performance musicale del “Rosalba Bentivoglio Quartet” e, a chiusura della serata, la premiazione dei farmacisti “storici” della provincia di Catania, quei professionisti che da oltre 40 anni lavorano al servizio del cittadino, spesso con turni estenuanti, anche di notte e nei festivi, per assicurare ogni giorno, 24 ore su 24, un servizio capillare ed efficiente su tutto il territorio. Le targhe ricordo sono andate a due farmacisti storici: Gibiino e De Gaetani, a quelli con più di 40 anni e con più di 50 anni di carriera, al direttore di Federfarma Catania Armando Pellegrino e allo staff Federfarma Catania.
Catania, 24 ottobre 2009